Quella volta che Enzo Ferrari ebbe paura di cambiare

Anche ai più grandi innovatori può succedere di innamorarsi dello status quo.

Sul finire degli anni ’50 in Formula 1 si verificò una rivoluzione tecnica. La scuderia Cooper introdusse la monoposto a motore posteriore. I mondiali del ’59 e del ’60 furono vinti da questa nuova monoposto e la Ferrari arrivò seconda e terza nonostante avesse vetture decisamente più potenti. Il fatto è che le Cooper (e le Lotus che subito ripresero questa impostazione) erano vetture più agili, con una migliore distribuzione dei pesi e una ridotta sezione frontale.

Nonostante quelle vittorie schiaccianti Ferrari impedì lo sviluppo di una vettura a motore posteriore con la celebre frase: «Non si mette il carro davanti ai buoi». Enzo Ferrari aveva una eccellente dialettica e la frase fa effetto ma rimane un grosso errore di valutazione soprattutto considerando i risultati delle nuove soluzioni e il parere dei suoi tecnici.

Ho tirato fuori questa storia perché le rivoluzioni e i cambiamenti avvengono di continuo ed è necessario essere veloci nel capire che vantaggi offrono i nuovi modelli e tenersi sempre pronti a mettere in discussione i modelli precedenti nei quali ci troviamo a nostro agio.
Talvolta è necessario, anzi indispensabile, violentarci per abbandonare la via vecchia per la nuova più efficace.

Negli ultimi giorni mi è capitato di osservare molti casi di evidenze di cambiamenti affrontati a metà, senza il necessario coraggio. Mi è capitato di parlare di aziende che stanno impostando il project management in ottica Agile ma tengono un piede nella più rassicurante (per i top manager) logica del comando anziché dare la totale responsabilità ai membri dei team (come la logica Agile vorrebbe); altre aziende che a causa del Coronavirus spingono verso lo smart working per poi ricercare un contatto continuo in un delirio di FOMO (Fear of Missing Out) oppure altre aziende ancora che non centralizzano le informazioni sui clienti per la pigrizia di dover introdurre in azienda uno strumento come il CRM (strumento introdotto nei primi anni ’70 quindi non così nuovo).

Cambiare è faticoso ma un’azienda dovrebbe avere il coraggio di farlo e di farlo fino in fondo, senza cercare scorciatoie ma pensando a come sfruttare i vantaggi delle nuove soluzioni come le Cooper seppero sfruttare la migliore distribuzione dei pesi e la ridotta sezione frontale.

Una nota di chiusura: la prima Ferrari a motore posteriore, la Ferrari 156 F1, vinse al debutto nel 1961 ma poi le inglesi vinsero di nuovo nel ’62 e nel ’63 perché chi cambia prima migliora con l’esperienza.

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Luigi Serra

Luigi Serra

Come Digital Marketer integro tutti gli strumenti per guidare le aziende nei progetti di Digital Transformation. Competenze orizzontali, visione strategica e project management sono alcuni dei miei punti di forza. Dopo più di 10 anni di esperienza in ambito multinazionale, cerco ora di aiutare le Piccole Imprese a fare Digital Marketing proponendo un modello alla loro portata ma del tutto simile a quello di una Grande Azienda.

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